Si
...e No ..., dedicate un po’ del vostro tempo alla lettura e
poi...decidete voi cosa fare. Ma non dimenticate che: “va tutto bene
quando non succede niente, ma se capitasse?”
L’igiene all’interno
di un luogo deputato al benessere fisico della persona, come un
Istituto estetico, deve essere di primaria importanza. Oltre all’igiene
ci sono apparecchi e strumenti che devono essere sterilizzati poiché
entrano in contatto diretto con il corpo umano. Onde evitare di
incorrere in problemi è bene sapere, anche se molte USL non ne
richiedono espressamente l’utilizzo, che avere un autoclave può essere
fondamentale.
LE LEGGI DI RIFERIMENTO
Legge n.1 del 1990
L’attività di Estetista viene definita nell’art. 1 della Legge n. 1 del
1990 come quella che: “..comprende tutte le prestazioni ed i
trattamenti eseguiti sulla superficie del corpo umano il cui scopo
esclusivo o prevalente sia quello di mantenerlo in perfette condizioni,
di migliorarne e proteggerne l’aspetto estetico, modificandolo
attraverso l’eliminazione o l’attenuazione degli inestetismi presenti.”
D.Lgs 626/94
Quando uno strumento entra a contatto con mucose sangue e tessuti DEVE
essere sterilizzato (mani, piedi, unghie, trucco semipermanente,
massaggi, ecc…) Sono trattamenti da considerarsi a rischio di infezioni
crociate.
DICHIARAZIONE LEGISLATIVA: Le misure di
sicurezza adottate devono essere aggiornate allo STATO della SCIENZA e
della TECNICA più evolute. Tale disciplina è volta anche a tutelare i
terzi che vengono in contatto con l’ambiente di lavoro (nel caso di un
centro estetico, i clienti). La filosofia della normativa citata è
quella della “prevenzione” Incentrata su tre punti fondamentali:
1) ANALISI / VALUTAZIONE DEI RISCHI
2)
PRINCIPIO GENERALE IN MATERIA DI SICUREZZA ADOZIONE DI TUTTE LE MISURE
VOLTE AD ELIMINARE O RIDURRE AL MASSIMO TALI RISCHI ALLA LUCE DELLO
STATOE DELLA TECNICA PIU’ AVANZATE
3) INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI DIPENDENTI CIRCA I RISCHI ED I COMPORTAMENTI DA TENERE PER RIDURRE AL MINIMO GLI STESSI
- In tema di sterilizzazione la norma Europea EN 556-1
stabilisce che il livello di sicurezza deve corrispondere alla
probabilità inferiore a uno su un milione di trovare un microrganismo
vitale all’interno di un lotto sterilizzato. Sul punto è bene ricordare
che tale risultato è oggi ottenuto solo dalle autoclavi .
- In
tema di agenti biologici, l’art. 78 comma 4 dispone che l’estetista
debba adottare tutte quelle misure di sicurezza volte ad evitare
contaminazioni da agenti biologici, a meno che ne dimostri la non
necessarietà. !! Tale norma comporta rilevanti conseguenze in materia di
onere probatorio. !!
... in poche parole, se una cliente
dovesse farvi causa...al giudice sarà sufficiente, al fine di
configurare la responsabilità dell’estetista, ritenere la necessarietà
delle misure non adottate, mentre spetterà all’estetista stessa
dimostrare la prova di aver diligentemente valutato i rischi e di aver
adottato tutte le misure di sicurezza necessarie.
IMPORTANTE …LE AUTOCLAVI NON SONO TUTTE UGUALI !!
Nel Luglio 2004, è stata recepita la nuova Norma Europea EN 13060,
la quale regolamenta definitivamente tutti gli aspetti in materia di
progettazione, produzione, commercializzazione ed uso delle piccole
sterilizzatrici a vapore. Le EN 13060 definiscono in modo chiaro e
preciso la classificazione dei carichi e le caratteristiche di ogni
autoclave per poterli sterilizzare. Ogni ESTETISTA deve così disporre di
un’ autoclave adeguata ai carichi che deve sterilizzare, facendo
riferimento esclusivo alla classificazione riportata nelle EN 13060 qui
di seguito riportata.
Le AUTOCLAVI vengono classificate secondo 3 lettere B, S, N.
AUTOCLAVI DI CLASSE B
(A VUOTO FRAZIONATO) Il carico B è composto da materiali porosi
(tessuti in genere), corpi cavi di tipo A (micromotori, manipoli e
dispositivi con fori ciechi o di piccole dimensioni <4mm) ed
ovviamente da materiali termoplastici resistenti, materiali ferrosi,
imbustati o liberi.
AUTOCLAVI DI CLASSE S (A VUOTO
MECCANICO CON POMPA) Il carico S è composto da corpi cavi di tipo B
(cannule, tubi o dispositivi con passaggi considerevoli >4mm) oltre
che termoplastici resistenti, materiali ferrosi liberi ed imbustati.
AUTOCLAVI DI CLASSE N (VUOTO TERMODINAMICO) Il carico N è composto da strumenti ferrosi piani non imbustati.
DEFINIZIONE DEI MATERIALI
- Materiali
solidi: Strumenti, che possono essere sottoposti a sterilizzazione,
senza cavità e senza ostacoli per la penetrazione del vapore.
- Materiali
porosi: I corpi porosi sono materiali semplici o composti, che possono
assorbire i fluidi (tessuti, camici, garze, ecc…)
Corpi cavi: I
corpi cavi sono materiali o dispositivi con cavità, ostruzioni, ecc…
Questi si suddividono in due classi, definite in modo preciso attraverso
una precisa descrizione di rapporto fra lunghezze e diametro.
Semplifichiamo, esponendo alcuni concetti di riferimento generale: Tipo
B: cannule, tubi o dispositivi con passaggi considerevoli >4mm Tipo
A: micromotori, manipoli e dispositivi con fori ciechi o di piccole
dimensioni <4mm
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