IPL Luce Pulsata
Cosè e come funziona
Nata
alla fine degli anni '90 con particolare indicazione al trattamento
delle teleangectasie degli arti inferiori e degli angiomi, è
una procedura che si avvale di una sorgente di energia luminosa
pulsata (Intense Pulsed Light, IPL) che, contrariamente al laser,
è non coerente, non collimata e ad ampio spettro.
Pur non essendo propriamente un laser, la luce pulsata ha però
le stesse indicazioni dei principali laser dermatologici attualmente
in uso, poiché, coprendo un ampio spettro di lunghezze d'onda,
trova largo impiego in campi che vanno dal trattamento delle lesioni
vascolari cutanee, ai disturbi della pigmentazione, fino al trattamento
di irsutismo ed ipertricosi.
La luce visibile ha una lunghezza d’onda che va da 400 nm
a 800 nm. Al di sotto di 400 nm si trova la luce ultravioletta (UV),
e al di sopra di 800 nm c’è la luce infrarossa (IR).
La sorgente luminosa di luce pulsata utilizza una particolare lampada
allo Xenon e emette un'energia compresa fra 500 e 1200 nm (alcuni
apparecchi di ultima produzione possono coprire uno spettro ancora
più ampio che va da 390 a 1200 nm).
Al fine di utilizzare soltanto la lunghezza d'onda indicata per
il tipo di trattamento, si utilizzano dei filtri, costituiti da
particolari quarzi, in grado di bloccare l'emissione delle altre
lunghezze d'onda, per esempio usando il filtro che esclude le lunghezze
d'onda fino a 550 nm e verrà utilizzata soltanto energia
compresa tra 550 e 1200 nm.
Lampada flash a
luce pulsata |
Laser |
Luce policromatica
(spettro di emissione con più lunghezze d’onda) |
Luce monocromatica
(una sola lunghezza d’onda) |
Luce non coerente (onde non in fase) |
Luce coerente (onde in fase) |
Luce non collimata (più direzioni
di propagazione della luce) |
Luce collimata (una sola direzione di propagazione) |
|
|
Campi di applicazione della luce pulsata | | | |
|
|
|
- Epilazione progressiva permanente
- Fotoringiovanimento Cutaneo
- Inestetismi cutanei : macchie della pelle, iperpigmentazioni, lesioni pigmentarie, macchie solari, cuperose.
|
Fotoepilazione
|
Il problema dei peli superflui o indesiderati |
Ormai da secoli, in gran parte del mondo,
milioni di uomini e donne considerano i loro peli indesiderabili
per ragioni puramente estetiche: è sempre più
crescente la domanda di nuovi prodotti e metodiche per risolvere
più o meno efficacemente questo problema.
I metodi tradizionali più diffusi sono la ceretta,
il rasoio, la crema depilatoria, le pinzette o gli epilatori
elettrici.
Ciò che accomuna tutte queste tecniche è la
temporaneità del risultato ottenuto:
i peli ricrescono infatti nel giro di due - quattro settimane.
Negli ultimi anni si sono sempre più affermati sistemi
di epilazione a lunga durata che sono costituiti da:
- ago o elettrolisi: si ottengono buoni risultati ma, per
contro, richiede lunghi tempi di trattamento (numerose sedute
e tecnica pelo per pelo), è doloroso, c'è
il rischio di causare cicatrici perifollicolari e i risultati
sono fortemente dipendenti dalla bravura e dall'esperienza
dell'operatore.
- laser medicali: si ottengono risultati valutati tra il
medio e l'eccellente, a seconda della zona trattata,
dell'esperienza dell'operatore e soprattutto
della natura della pelosità del paziente.
- Lampade flash a luce pulsata : si ottengono risultati comparabili
a quelli ottenuti coi laser.
|
|
|
|
|
Il ciclo di crescita del pelo |
|
Il pelo è una struttura cheratinizzata (fanera) prodotta
dall’epidermide. E’ costituito da un fusto che fuoriesce
dalla superficie della cute, che è il pelo propriamente detto,
e da una parte invisibile impiantata più o meno in profondità.
Qui si trova la radice del pelo contenuta in un "sacco"
chiamato follicolo pilifero. L'estremità inferiore
della radice (il bulbo) riceve il nutrimento dalla papilla vascolare.
Il numero di follicoli piliferi nel corpo è determinato,
in modo definitivo, durante la vita embrionale.
Si distinguono tre
tipi diversi di peli:
- la peluria o lanugine: fine, incolore o poco colorata, di lunghezza
inferiore a 2cm;
- il pelo intermedio: ha una colorazione “media” rispetto
alla maggiorparte degli altri peli;
- il pelo terminale: lungo, spesso e pigmentato, pungente.
|
|
|
La lanugine si può trasformare in pelo intermedio prima,
e poi in pelo terminale, solo sotto l'azione di ormoni androgeni.
È questo che, durante la pubertà, succede in alcune
zone (come ascelle e pube) dove appunto la peluria si trasforma
in peli terminali. Nella donna, la peluria del dorso e del torso
rimane tale senza subire evoluzioni. Questo perché la produzione
di androgeni è scarsa.
Di norma nessun fattore esterno (come la ceretta o l'uso del
rasoio) può trasformare la lanugine in peli terminali. Quindi,
contrariamente a quanto si sente spesso dire, non è vero
che rasando i peli, questi ricrescono più rapidamente e più
grossi. Solo in alcuni particolari soggetti, e in certe zone ormone-dipendenti,
rasare o estirpare i peli può stimolare la trasformazione
da lanugine a pelo terminale. Questo può succedere anche
utilizzando sistemi laser o a luce pulsata. È importante
individuare prontamente questi pazienti, effettuando dei test su
aree limitate, per evitare trattamenti inutili e/o dannosi.
Il pelo ha un'esistenza "effimera". Passa attraverso
un periodo di crescita cui segue uno di riposo. Si parla di ciclo
pilare, che si divide in tre fasi:
-
fase anagen o di crescita: un nuovo pelo è
generato dal follicolo che affonda nel derma e diventa molto attivo
(sintesi di cheratina e melanina).
- fase catagen: è una fase di regressione.
L’attività di sintesi cessa. Il bulbo si stacca dalla
papilla e resta collegato tramite un cordone epiteliale formato
dalla guaina epiteliale esterna. Questa fase dura circa 2 –
3 settimane.
- fase telogen o fase di riposo: durante questa
fase non si produce nessun pelo. La sua durata è variabile
e dipende da molti fattori (sito anatomico, fattori esterni e
fattori interni). Al termine della fase telogen il pelo viene
espulso prima della successiva fase anagen
La durata di un ciclo pilare, così come la percentuale dei
peli in fase anagen e quella dei peli in fase telogen in un dato
momento, come pure la densità dei peli, il diametro, l'angolo
e la profondità di impianto del pelo, e la loro velocità
di crescita, sono variabili secondo l'area anatomica considerata.
Nell'uomo i follicoli non sono in generale sincronizzati,
quindi non si avranno mai tutti i follicoli di una stessa area contemporaneamente
in fase anagen. Per questo è necessario ripetere più
volte il trattamento di fotoepilazione: per ogni seduta si vanno
a colpire i peli che si trovano in quel momento in fase anagen (20-30%
dei peli presenti). |
|
Fotoepilazione o epilazione con la lampada
flash a luce pulsata |
La fotoepilazione è un processo basato
sulla fototermolisi selettiva, grazie al quale la luce è
fortemente assorbita dalla melanina contenuta nel pelo, che
conseguentemente raggiunge alte temperature. Il calore accumulato
è trasmesso alle strutture vitali del follicolo e per
un processo di termocoagulazione si interrompe il ciclo del
pelo, producendo così effetti di lunga durata:
- la luce viene fortemente assorbita dalla melanina del
pelo
- il fusto si scalda
- per trasmissione termica si ha coagulazione delle strutture
riproduttive del follicolo
- pelo e follicolo sono danneggiati e il ciclo di ricrescita
si interrompe.
La conseguenza pratica del trattamento con luce pulsata è una riduzione duratura del numero di peli ed
un rallentamento globale della ricrescita, tanto più evidente
ed efficace con i peli più grossi e scuri che costituiscono
il maggior problema estetico.
La selettività di assorbimento permette di conseguire questo
risultato senza danni all'epidermide. |
|
Poichè la luce pulsata è
efficace solamente nella fase di crescita del pelo, sono necessarie
più sedute per ottenere il risultato ottimale. Un ciclo variabile
da 5 a 10 trattamenti, a seconda della zona interessata e dalle caratteristiche
individuali, assicura un risultato esteticamente valido.
Ad un ciclo iniziale di trattamenti, intervallati da uno o più
mesi, seguiranno delle sedute di mantenimento. Zone come l'inguine
e le ascelle, che presentano peli grossi e scuri, rispondono più
rapidamente di altre. | |
Fotoringiovanimento con luce pulsata
|
Foto-ringiovanimento cutaneo non ablativo con Luce Pulsata |
Molte volte si preferisce evitare o rimandare un trattamento di
ringiovanimento cutaneo considerandolo un procedimento
doloroso, con possibili complicazioni che seguono il trattamento stesso
e comunque con la necessità di tempi di recupero. Oggi è
possibile riprendere le proprie attività immediatamente dopo
il trattamento, secondo le esigenze legate al moderno stile di vita,
con una soluzione non invasiva (non vi è ne abrasione nè
ablazione dei tessuti), sicura ed efficace: la luce pulsata
La tecnologia della luce pulsata ha
aperto una nuova esaltante possibilità: un trattamento efficace
sulle macchie dell'età, i capillari del volto, le fini rughette,
con un miglioramento della trama e della consistenza cutanea, senza
causare effetti collaterali.
Il fotoringiovanimento con luce pulsata
è un trattamento che è possibile ripetere 2-3 volte
l'anno per ritardare fortemente i processi di invecchiamento cutaneo.
|
|
Fotoringiovanimento con luce pulsata:
come funziona? |
Per
eliminare i segni di invecchiamento legati all'esposizione solare,
le macchie e i capillari, la sorgente di luce pulsata emette un flash con un ampio spettro di luce che viene
assorbita dalla maggiore concentrazione di melanina e emoglobina presente
nelle lesioni trattate.
La luce trasformata in calore innalza la temperatura e provoca una
leggera lesione controllata dello strato superiore del derma senza
causare alcun danno all'epidermide.
Si stimola così un processo di guarigione che determina la
neoformazione di collagene causando un aumento di tensione della cute
sovrastante e quindi rendendo la pelle più chiara, più
elastica, più liscia, con una trama più sottile, con
la conseguente scomparsa delle rughe più sottili e migliorando
l'aspetto generale. Clinicamente l’effetto della neoformazione
di collagene si evidenzia alcuni mesi dopo il ciclo di trattamenti.
L’effetto è soprattutto evidente sulle microrughe e sullo
stato generale (texture, luminosità e turgore) della cute.
A livello dei capillari e delle macchie del viso, la luce pulsata
innalza la temperatura provocandone la distruzione senza causare altri
danni ai tessuti sani che contengono una concentrazione di melanina
molto inferiore a quella delle lesioni da trattare. |
|
Risultati |
I risultati sono visibili dopo 2 o 3 trattamenti e continuano a
migliorare per 6 mesi. Un ciclo di trattamento comprende 3-5 sedute,
a distanza di 3-4 settimane, e 1-2 sedute di mantenimento ogni 6 mesi.
Non è necessaria degenza e i pazienti non devono interrompere
le normali attività lavorative e sociali. | |
|
Trattamento con luce pulsata dei problemi pigmentari e vascolari
|
Macchie solari o senili, lentiggini |
Le macchie cutanee più comuni sono causate dall’esposizione
ai raggi UV e sono chiamate “macchie solari” o “senili”,
queste lesioni sono frequenti sul volto e sulle mani, perché
sono le zone più esposte al sole. La natura superficiale di
queste lesioni le rende bersaglio dei trattamenti non invasivi della luce pulsata. Durante il trattamento,
la lunghezza d'onda della luce pulsata
è calibrata affinché sia assorbita solo dai melanosomi
della macchia indesiderata, innalzando la temperatura per generare
l'esplosione del pigmento. Quindi le cellule bersaglio vengono distrutte
senza ledere i tessuti circostanti. Nelle settimane successive il
pigmento viene rimosso dall'organismo, senza lasciare né tracce
né la macchia.
Dopo il trattamento non vi sono tempi di recupero o convalescenza,
le macchie si scuriscono dopo 2-3 giorni e poi vengono eliminate.
Il numero delle sedute necessarie mediamente è di 2 o 3 ed
i trattamenti sono intervallati di 2 settimane. |
|
Trattamenti vascolari: teleangectasie,
couperose, rosacea, piccoli angiomi |
L’impiego della luce pulsata
(IPL) su teleangectasie, couperose, rosacea e su piccoli angiomi del
viso ha dato ottimi risultati. Questo perché la sorgente luminosa
è assorbita dall’emoglobina, innalzando la temperatura
nel vaso sanguigno a circa 60 gradi, temperatura in grado di determinare
la trombizzazione del capillare e la successiva chiusura.
La non invasività della metodologia ne permette un largo impiego
in ambulatorio senza l’utilizzo di anestesie locali e senza
ripercussioni sulla vita sociale del paziente, che alla fine di ogni
trattamento può tranquillamente tornare a svolgere le sue mansioni
quotidiane.
Il numero delle sedute necessarie mediamente è di 2 o 3 con
un intervallo di 2 settimane. |
|
Cicatrici e smagliature rosse |
La definizione “striae distensae”, o piu' comunemente
“smagliature”, si riferisce a lesioni cutanee lineari
di tipo atrofico che appaiono frequentemente, non solo in relazione
a diverse condizioni patologiche (obesità) e iatrogene (terapie
cortisoniche topiche e sistemiche), ma anche fisiologiche (pubertà
e gravidanza).
Sono due le fasi evolutive: una prima fase, quasi sempre presente,
di tipo “infiammatorio”, che dura da alcuni mesi a 24
mesi, in cui le smagliature si estendono in genere lentamente e assumono
un colorito che va dal rosa al rosso intenso; una seconda fase in
cui il colore diventa biancastro, mentre la superficie da liscia si
fa convessa.
Smagliature di recente insorgenza sottoposte a trattamento con con luce pulsata hanno ottenuto un miglioramento
netto delle lesioni, caratterizzato da variazione di colore, riduzione
delle dimensioni, sino a tendere alla scomparsa delle lesioni stesse.
Minori risultati si ottengono nelle pazienti affette da striae datanti
più tempo. In questi casi si nota comunque una tendenza alla
riduzione di spessore dei margini, la tendenza alla riduzione dell’atrofia
ma non significative variazioni cromatiche.
|
|
|
|
|
|
|
Nessun commento:
Posta un commento