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martedì 27 dicembre 2011


 

Estetica e salute devono andare a braccetto»

UN BEL naso? Si può pensare che sia un’esigenza tutta moderna quella di aderire ai canoni culturali di bellezza ricorrendo alla chirurgia estetica, ma si dimenticano gli innumerevoli esempi...



UN BEL naso? Si può pensare che sia un’esigenza tutta moderna quella di aderire ai canoni culturali di bellezza ricorrendo alla chirurgia estetica, ma si dimenticano gli innumerevoli esempi storici in cui si persegue in vario modo una trasformazione del corpo per traguardare un ideale di bellezza e perfezione vigente. Il ricorso a una qualche forma di chirurgia estetica ha infatti natali lontani, risalenti addirittura all’Egitto del 3000 a.C. Tra i ‘moderni’ chirurghi estetici spicca la scuola siciliana dei Branca (1500) e quella bolognese di Gaspare Tagliacozzi, che nel 1597 pubblicò il primo trattato di chirurgia estetica occidentale. A Castel San Pietro Terme nasce anche la superspecializzazione in chirurgia funzionale ed estetica del naso, fondata 26 anni fa dal professor Giorgio Sulsenti, siciliano, e guidata dal 1999 dal suo allievo e conterraneo Ignazio Tasca.
BUONO oltre che bello, questo però l’imperativo. «Quando parliamo del naso funzionalità ed estetica devono andare a braccetto — spiega Ignazio Tasca, direttore del reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ausl di Imola—. Quest’organo è infatti importantissimo per l’apparato respiratorio e per l’omeostasi di tutto l’organismo. L’aria arriva nelle basse vie aeree solo grazie ad un naso in condizioni ideali. Per questo motivo deviazioni, alterazioni o deformità, se non trattate, provocano disturbi significativi, come le difficoltà respiratorie o il russamento. E’ anche vero che il naso è la parte più appariscente del viso ed è quindi naturale che venga considerato un’importante espressione estetica. A questi due aspetti va quindi pensato come due facce della stessa medaglia».
TECNICA e tecnologia sono oggi di aiuto: «Oggi trattiamo i casi di chirurgia funzionale ed estetica del naso con metodiche innovative, per via endoscopica interna, con un recupero molto veloce del paziente e risultati ottimali. Sempre fondamentali restano la tecnica e l’abilità manuale del chirurgo estetico, che peraltro, deve anche avere una particolare sensibilità psicologica per ottenere un risultato ottimale e personalizzato». Bellezza e salute, quindi, ma se si fosse interessati solo all’estetica? «La pura chirurgia estetica non può essere trattata in regime pubblico, ma non va dimenticata sia per l’alto livello di professionalità che esprime, sia perché, per alcune persone, essa costituisce la risposta ad un bisogno mosso dalla percezione di un disagio profondo, che ha a che fare con le tematiche di accettazione, autostima e benessere». Formazione e ricerca sono quindi elementi essenziali. «Anche se l’obiettivo primario del nostro reparto ospedaliero è quello assistenziale l’attività scientifica e la ricerca non vengono certo trascurate, come testimoniano le numerose pubblicazioni scientifiche che produciamo su riviste nazionali ed internazionali. Un ulteriore importante settore di attività è quello della formazione. Oltre a corsi residenziali per specialisti provenienti da tutta Italia, a Castel San Pietro Terme organizziamo con cadenza biennale un corso internazionale con chirurgia in diretta e che è oramai diventato una tradizione scientifica di alto livello per la chirurgia nasale. Anche a questa edizione (che si è conclusa nei giorni scorsi) hanno partecipato docenti di fama mondiale, rappresentanti di società scientifiche importanti nell’ambito otorinolaringoiatrico e della chirurgia estetica e facciale. Partecipanti sono sono arrivati dal Giappone, dagli Emirati Arabi, dall’Arabia Saudita, e da molti altri paesi occidentali. Per noi significa essere diventati un punto di riferimento del settore, luogo di incontro e di scambio tra tecniche e scuole diverse, nel quale si compendiano, appunto, gli aspetti di chirurgia funzionale, che crea salute, con quelli di chirurgia estetica, che crea bellezza.

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