PROTEGGERE GLI OCCHI DAL SOLE
No all’esposizione senza adeguate protezioni: fondamentali i filtri a norma di legge. Attenzione alle lenti a contatto al mare
Cosa provoca l’esposizione eccessiva al sole?
L’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti del sole, in assenza di adeguata protezione, è alquanto dannosa a livello
oculare così come lo è per la pelle. Uno dei problemi più comuni è
legato all’esposizione in luoghi con molto riverbero (spiaggia o piste
da sci), dove si può essere vittima della cheratocongiuntivite attinica,
un’infiammazione acuta della congiuntiva e della cornea, con sintomi quali dolore e arrossamento oculare nonché sensazione di sabbia negli occhi.
Cosa si può fare in questo caso?
È
necessario recarsi dall’oculista, il quale verificherà se si è
contratta qualche malattia e, in caso positivo, dovrà somministrare una
terapia adatta, spesso associata a bendaggio per qualche giorno. Si
tratta, comunque, di un disturbo lieve, che generalmente si risolve nel
giro di pochi giorni senza lasciare alcuna conseguenza.
Come prevenire i disturbi oculari causati dai raggi solari?
È
sempre fondamentale proteggere gli occhi mettendo occhiali scuri dotati
di filtri a norma di legge oppure occhialini appositi. Ciò va fatto in
tutte le situazioni in cui c’è una forte esposizione ai raggi
ultravioletti (mare, montagna, ma anche lampade abbronzanti). Qualora
compaiano fastidi – quali bruciore, rossore e fotofobia
(intolleranza alla luce), visione offuscata, macchie scure sulla parte
bianca del bulbo (simili a nei) – è consigliabile recarsi dall’oculista
che, una volta formulata l’esatta diagnosi, prescriverà la terapia più
corretta.
A quali terapie si può ricorrere da soli?
Per
automedicazione si possono usare in abbondanza le lacrime artificiali,
sapendo però che non sono sempre efficaci. Può essere anche opportuno
utilizzare dei colliri, ma per il tipo specifico è necessaria una
diagnosi precisa. Comunque, è importante evitare di usare prodotti senza
cognizione di causa perché, in presenza di una cheratocongiuntivite (congiuntivite associata a una cheratite), l’uso di un collirio errato potrebbe persino peggiorare il quadro clinico.
Cosa avviene se si fissa il sole?
Se
lo si fissa troppo a lungo si contrae la cosiddetta "maculopatia
fototraumatica": purtroppo si tratta di un danno irrimediabile, poiché a
causa dei raggi ultravioletti non filtrati si genera una cicatrice
sulla retina
nella zona maculare (area centrale della retina deputata alla visione
dei volti, alla lettura, alla guida, ecc.). Le conseguenze possono
essere anche molto gravi, con perdita o riduzione della visione centrale
(ad esempio una macchia al centro del campo visivo
perché la retina è stata danneggiata). Non sono possibili terapie che
permettano di recuperare il danno. Perciò una raccomandazione tanto
fondamentale quanto ovvia è quella di non guardare mai direttamente il sole.
Nel caso in cui lo si voglia osservare – ad esempio quando si verifica
un'eclissi di sole – è necessario fare uso di filtri speciali.
Che dieta è consigliabile?
È
opportuno consumare molta frutta (soprattutto arancia, kiwi e
albicocche), verdura (peperoni, pomodori, carote, ma anche vegetali a
foglia verde come lattuga e spinaci) e seguire una dieta povera di
grassi. Può essere utile – in soggetti affetti da distrofie retiniche –
l’assunzione di complessi multivitaminici (contenenti vitamina A, C ed
E, ma anche
selenio, zinco e luteina) con il fine di ridurre ulteriormente lo
stress ossidativo e proteggere le cellule della retina. Inoltre, è
consigliabile mangiare spesso pesce perché contiene gli Omega-3, acidi
grassi che hanno dimostrato avere un effetto protettivo sulla macula. È
sempre importante bere molta acqua – se possibile anche facendo ricorso a
specifici integratori di sali minerali – perché le elevate temperature
determinano una disidratazione maggiore e anche l’occhio può soffrirne.
La conseguenza più comune è l'aumento della presenza delle cosiddette
'mosche volanti' ovvero dei corpi mobili, addensamenti proteici sospesi all'interno del corpo vitreo che
proiettano la loro ombra sulla retina, causando qualche fastidio nella
visione quando lo sfondo è chiaro. Nei casi limite, invece, il corpo
vitreo può – in seguito a notevole riduzione del suo volume – andare
incontro a distacco (tecnicamente chiamato 'distacco posteriore del vitreo').
C’è il rischio di contrarre un tumore?
Sì,
l'esposizione prolungata ai raggi solari può incrementare il rischio di
contrarre un tumore ocularie Categorie professionali più a rischio
sono, ad esempio, i marinai, gli agricoltori e i lavoratori che
utilizzano l’arco voltaico. Più in particolare i raggi ultravioletti possono concorrere, nel lungo periodo, a provocare lesioni tumorali della congiuntiva, sia benigne (come la pinguecola e lo pterigio) che maligne (come il melanoma). Anche l’uvea può essere colpita: i raggi ultravioletti possono accrescere, ad esempio, la possibilità di contrarre il melanoma dell’iride o della coroide.
Cosa fare quando si portano le lenti a contatto?
Così come generalmente non si deve dormire con le lenti a contatto e bisogna stare attenti alla loro pulizia, analogamente bisogna evitare
sia di addormentarsi al sole mentre le si portano ed evitare,
inoltre, di fare entrare sabbia negli occhi. Le lacrime artificiali
devono essere utilizzate più spesso quando si portano le lenti a
contatto perché l’occhio tende a seccarsi, soprattutto d'estate. È
preferibile, infine, fare il bagno in mare senza averle indosso;
comunque, bisogna metterle nel liquido subito dopo per evitare che vi si
depositi il sale e per disinfettarle. Ovviamente, a causa dei vari
agenti atmosferici (sole e riverbero sull’acqua, vento, ecc.) si è più
suscettibili ad arrossamenti oculari, per cui ribadiamo che è senz'altro
preferibile evitare del tutto l’uso delle lenti a contatto al mare (per
il loro impiego corretto clicca qui).