Blitz della polizia e dei vigili urbani in un centro estetico pratese. Nei guai una cinese di 43 anni. Il locale e' stato sottoposto a sequestro amministrativo Ancora
un altro centro estetico abusivo, l’ultimo in ordine di tempo
sequestrato Il solito centro estetico abusivo. L'ennesimo e' stato
sequestrato nei giorni scorsi nel cuore della Chinatown pratese. Il
centro estetico, sprovvisto di ogni autorizzazione, e' stato sottoposto a
sequestro amministrativo. La titolare, una cinese di 43 anni, dovra'
pagare una multa di 8.350 euro, anche perché pare che l'attivita'
estetica venisse svolta senza alcun requisito professionale.
All'interno del locale, erano presenti diverse postazioni e tutto l'occorrente per i massaggi.
News- Cinese il Centro Massaggi chiuso a Lucca
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Mascherato da centro massaggi offriva ben altro alla clientela maschile
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Un via
vai di clienti solo ed esclusivamente uomini non poteva, alla fine,
non suscitare qualche sospetto nei carabinieri. E' stato proprio questo
fatto che ha dato il via alle indagini che hanno portato alla chiusura
del Centro Estetico Rong Chang. Aperto circa 5 mesi fa, vantava una
clientela di soli uomini ai quali offriva prestazioni di “esperte
massaggiatrici” (questo il messaggio veicolato attraverso il sito) tutte
cinesi, specializzate il massaggi orientali ma non solo visto l’esito
dell’indagine che ha portato all’arresto da parte dei carabinieri, del
gestore anch’esso di origine cinese e al sequestro del centro.
News – Altra chiusura in “giallo”
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Cassina De’ Pecchi, chiuso altro centro benessere cinese
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Vi segnaliamo
l’ennesimo fermo di attività di “centro benessere” gestito da
una cinese, dove, pare, venissero effettuati trattamenti “extra listino”
offerti a clienti di sesso maschile e che venivano eseguiti in locali
secondari. Come già per altri centri in altre zone d’Italia, al termine
di una lunga indagine i Carabinieri e la polizia locale hanno posto fine
alle attività, quella ufficiale e quella ufficiosa.
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News -23/02/12 Nuove norme a Torino e i massaggiatori cinesi sono in rivolta
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Definite “razziste” le norme entrate in vigore nei giorni scorsi a Torino
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Ad
infervorarsi i proprietari dei centri massaggi cinesi, che si dicono
pronti a scenderei n piazza contro il nuovo regolamento del Comune, che
obbliga la categoria a rispettare le disposizioni sulle attività di
estetica. Infatti, entro la data del 31 maggio p.v. gli esercizi di
discipline orientali (45 nella sola città di Torino) dovranno
seguire rigide norme di pulizia, avere obbligo di certificazioni
di abilitazione di operatori e operatrici, a seconda dei vari
trattamenti forniti dal centro e assumere come dipendente un
responsabile tecnico: un estetista con qualifica abilitata alla
professione e che dovrà essere presente nel centro per tutto l’orario di
apertura (i centri massaggi cinesi di norma sono aperti ca. 80 ore la
settimana, in caso contrario il centro sarà fuorilegge e per questo
scatteranno le sanzioni amministrative previste, fino ad arrivare al
fermo o alla chiusura dei centri.
Ovvia la reazione da parte
dei proprietari dei centri cinesi, che non ci stanno a dove assumere un
responsabile tecnico, e definiscono la regola, un imposizione
“insostenibile dal punto di vista economico” e che “trasuda razzismo”, a
spiegare quanto espresso la vicepresidente della Acemo (Associazine
Centri Massaggi Cinesi), Francesca Casu Cavallo, che li rappresenta e
che avrebbe dichiarato inoltre come il “…Comune abbia dato vita ad un
regolamento scellerato e pieno di preconcetti e che ha dato retta ad un
precedente parere della Regione, che iscriveva gli operatori del settore
nelle due categorie di Estetica o Disciplina terapeutica”. A
detta della vicepresidente dell’Acemo però, il massaggio cinese non
appartiene a nessuna delle due categorie sopra citate, e conferma la
determinazione di fare ricorso al Tar, per affermare che “ …il
provvedimento comunale è ingiusto e discriminante e lede i diritti
costituzionali nella scelta e libertà del lavoro”.
Detto che la
delibera approvata dal Consiglio comunale è arrivata a seguito del
previsto iter, ed interviene a modificare le norme per le attività di
Acconciatore ed Estetista, principalmente nella parte inerente i
massaggi, alle accuse di discriminazione sollevata dagli orientali,
l’assessore Tedesco ha risposto dicendo che : “…questo provvedimento
dimostra l’attenzione della città per la tutela della salute e dei
diritti del consumatore, senza per questo limitare
l’attività imprenditoriale”.
C’è da chiedersi come questa
modifica, che obbliga i cinesi ad entrare nella categoria dell’estetica,
venga recepita come “razzista”. In risposta la Casu Cavallo, non ha
dubbi e dice:” Se i controlli riguarderanno solo i 45 centri di cui
leggiamo dall’ordinamento comunale, è evidente che i soccombenti
saranno solo i cinesi, mentre la delibera dovrebbe riguardare tutti gli
operatori di discipline bio-naturali”
(fonte: http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/443357/)
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