Creme solari: istruzioni per l’uso
Le creme solari sono di due tipologie: quelle
che contengono filtri chimici che assorbono i raggi dannosi
UltraVioletti (UV) e quelle che contengono schermi fisici, ossidi di
minerali che riflettono i raggi UV. Per definire la potenza di una crema
è stato identificato il fattore di protezione solare (SPF) espresso da
un numero: tanto più alto è il numero, tanto il prodotto dovrebbe
proteggerci dal rischio eritemi. Infatti il fattore SPF indica quanto a
lungo possiamo esporci al sole senza incorrere in scottatura.
Le creme solari in termini di godimento dell’estate sono
considerate un passo avanti ma in termini di danneggiamento della cute
devono essere considerate un passo indietro. Da poco si è capito infatti
che le creme solari proteggono bene contro i raggi UVB, quelli delle
scottature, ma poco contro i raggi UVA quelli che causano prima
l’invecchiamento della pelle e poi i tumori. E’ un errore quindi
utilizzare le creme solari per rimanere di più al sole.
Ogni esposizione viene registrata
I raggi luminosi del sole sono energia
elettromagnetica e la banda dei raggi UV danneggia il DNA presente nel
nucleo delle cellule dell’epidermide. Si può immaginare il DNA come un
contatore, un registratore di tutte le esposizioni solari;
un’esposizione equivale ad un danneggiamento e rifacimento della catena
del DNA. Ma le continue esposizioni portano al limite le possibilità di
riparazione del patrimonio genetico della cellula. Ciò significa che c’è
un limite, appunto, alle ore di esposizione al sole e tanto più
risparmiamo l’esposizione in giovane età, tanto più avremo margini da
adulti o da anziani. E’ una sorta di corsa al risparmio. Ecco perché, un
tempo, i bambini venivano esposti solo per poche ore al giorno. Quanto
detto vale anche per i raggi UV delle lampade solari abbronzanti.
Che valore dare al numero di SPF
Una crema con fattore di protezione “20”
protegge per il 90%; mentre una crema a protezione “50” protegge per il
96% contro i raggi UVB. L’aumento di protezione quindi tra 20 e 50 è
minimo e spesso non vale la pena di utilizzare creme con numeri alti
perché queste contengono una quantità elevata di filtri chimici che la
pelle potrebbe non tollerare. Ciò significa che i filtri medi sono più
che sufficienti soprattutto per i bambini e che la vera discriminante
(per scongiurare danni cutanei) è il tempo di esposizione. Un discorso
analogo vale anche per chi vuole fare un viaggio nei paesi caldi: va
bene una crema con protezione “20”, purché si limiti il tempo di
esposizione.
Il numero di SPF fa confusione
Il numero dato al fattore di protezione genera
malintendimento poiché tutti pensano che 50 protegga il doppio di 25,
cosa non vera. Oggi l’attività di protezione delle creme solari è
definita con la dizione: bassa, media e alta protezione.
Il termine Protezione Totale è vietato perché non corrisponde a verità.
Il termine Protezione Totale è vietato perché non corrisponde a verità.
Il corretto utilizzo
Le creme solari non sono fatte per sostituire
gli altri mezzi di protezione come magliette, cappelli, occhiali e zone
d’ombra. Le creme vanno utilizzate quando non sono possibili altri mezzi
di protezione solare come ad esempio sul volto durante una passeggiata
in montagna o una gita in barca.
Anche gli UVA sono pericolosi
Le creme con filtri chimici hanno scarsa
protezione verso i raggi UVA, mentre hanno una buona protezione verso i
raggi UVB. I tumori cutanei sono causati anche dall’esposizione ai raggi
UVA, che hanno energia 100 volte inferiore rispetto ai raggi UVB ma
sono presenti con la stessa intensità per tutta la giornata, dal mattino
alla sera e oltrepassano i vetri dell’auto. I raggi UVA, come quelli
delle lampade ultraviolette per abbronzatura, sono ben tollerati non
provocando l’arrossamento tipico dei raggi UVB. Per questo motivo sono
più insidiosi. Il risvolto pratico è che le mamme che portano al mare i
bambini nelle prime ore del giorno o al pomeriggio, per non scottarli,
li espongono tuttavia ai raggi UVA, i più pericolosi. Il consiglio è lo
stesso, limitare le ore di esposizione.
Come utilizzare le creme solari
Le creme solari vanno applicate al momento
dell’esposizione solare, nelle aree che intendiamo proteggere dagli
arrossamenti, applicando il prodotto in strato omogeneo senza
massaggiare. Il massaggio infatti favorisce la penetrazione del prodotto
e diminuisce il fattore di protezione. Le creme solari hanno una durata
media di protezione di due ore, dopodiché, se si rimane al sole, vanno
riapplicate.
Creme solari e bambini
I bambini fino a 4 anni di età non vanno esposti alla luce diretta del sole e quindi non vanno trattati con creme solari.
Dai 5 anni in poi, è preferibile utilizzare creme contenenti schermi fisici piuttosto che filtri chimici. I primi non penetrano e interagiscono poco con la pelle. In età infantile vale ancor di più la regola di limitare le ore di esposizione solare e favorire l’utilizzo dei mezzi di protezione quali cappello, maglietta, occhiali e ombrellone.
Dai 5 anni in poi, è preferibile utilizzare creme contenenti schermi fisici piuttosto che filtri chimici. I primi non penetrano e interagiscono poco con la pelle. In età infantile vale ancor di più la regola di limitare le ore di esposizione solare e favorire l’utilizzo dei mezzi di protezione quali cappello, maglietta, occhiali e ombrellone.
Le creme solari sono sicure
Esistono molti dubbi sulla sicurezza delle Creme
Solari. Sia quelle con filtri chimici sia quelle con schermi fisici
possono reagire con la cute provocando ossidazioni pericolose. I filtri
chimici poi vengono assorbiti e metabolizzati con effetti tossici ancora
poco studiati.
La sospetta tossicità delle creme solari è un altro buon motivo per prediligere la fotoprotezione con indumenti.
La sospetta tossicità delle creme solari è un altro buon motivo per prediligere la fotoprotezione con indumenti.
Le regole in conclusione
Il sole non è solo luce e benessere ma anche energia. Questa energia viene sempre registrata dal contatore delle cellule ed è nostro dovere non esaurire il contatore prima del tempo con lunghe esposizione al sole o alle lampade UV. Le creme solari aiutano a non scottarci quando al sole proprio ci dobbiamo stare, ma è sbagliato utilizzarle per sostituire il cappello, la maglietta, l’ombrellone. Chi va in vacanza e vuole riposarsi è giusto che dedichi una parte della giornata al sole, ma deve dedicarne una parte all’ombra per esempio di una pineta, per ripararsi dalla luce diretta. In età pediatrica sono senz’altro da preferire gli indumenti di protezione rispetto alle creme solari.http://stores.ebay.it/SUN-ESTETIC-STORE-Beauty-equipment/CREME-SOLARI-/_i.html?_fsub=2561410017&_sid=1001806087&_trksid=p4634.c0.m322
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