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mercoledì 4 aprile 2012


Ricostruzione Unghie – Non basta solo l’attrezzatura adatta

Ci vogliono: umiltà, ottimismo, collaborazione e pratica

Si fa presto a parlare di ricostruzione unghie, ma la realtà è che non è facile ottenere dei buoni risultati. Prima di investire in attrezzatura specifica è bene frequentare un buon corso per apprendere la tecnica e il metodo, passaggi necessari per qualsiasi nuovo trattamento o servizio che vogliate inserire nel vostro Istituto estetico.

Fatevi Aiutare

Se siete alle prime armi con questo tipo di servizio, non accontentatevi di un ottimo corso tenuto da un insegnante bravissimo, che poi non può, per ovvi motivi, assistervi (magari telefonicamente) alle prime difficoltà che potrete incontrare durante lo svolgimento del vostro lavoro. Un corso di questo tipo è indicato per quelle di voi che sanno già cos’è la ricostruzione, ma che vogliono imparare tecniche nuove. Per le principianti è bene trovare un insegnante che, oltre ad essere bravo, sia anche disponibile a rispondere alle vostre domande e ad aiutarvi a risolvere i problemi (anche in corso d’opera), insomma quando tornate a casa con le vostre belle dispense, i vari appunti o le cassette registrate durante il corso e capite che c’è qualche cosa che vi sfugge, oppure che il problema che vi è capitato con il vostro cliente non è stato trattato, possa
anche solo con una telefonata correre in vostro aiuto.

Una visione del lavoro sempre ottimistica
Si sa ogni volta che si inizia una nuova impresa è indispensabile essere animati dall’entusiasmo e guardare al futuro con ottimismo. La mattina quando vi alzate e vi guardate allo specchio ripetete: “sono capace, ho studiato e ho imparato”, guardate a voi stesse con ammirazione e immaginatevi tra un anno o due, quando avrete raggiunto il vostro successo personale, visualizzate scene come: la cliente che entra nell’Istituto e dice guardandovi: “per la ricostruzione delle unghie voglio solo lei”. È sicuramente una buona carica di sano ottimismo, quello che serve a vivere le eventuali difficoltà come “di facile soluzione” e non “ mamma mia, e adesso come faccio?”. Però è bene pensare che sognare troppo a volte può far male, è bene evitare “cadute” troppe devastanti,
per cui no ponetevi obiettivi irraggiungibili, ma siate equilibrate e ragionevoli ma...sempre con ottimismo. Le difficoltà è naturale che ci siano, soprattutto dal punto di vista delle relazioni. Il vostro è un lavoro che vi porta a stretto contatto con le persone e non sempre tutte possono
essere simpatiche o esigenti allo stesso modo; la difficoltà in questo caso per voi, sta nel superare questi ostacoli e all’inizio non sarà facile. Concentratevi sui successi ottenuti, siano essi piccoli o grandi, un complimento che vi è stato fatto oppure un passaggio venuto bene o un decoro particolare, conservateli nella mente per i momenti in cui vi sentirete avvilite.

Collaborazione
Spesso ci si chiede se nel mondo dell’estetica esiste la collaborazione. Certo questa professione è svolta in modo predominante da donne, e le donne (è notorio) secondo molti, anziché collaborare spesso si lasciano prendere dalla gelosia e dal sospetto, secondo altri invece, in gruppi di donne si crea un’atmosfera goliardica come quando a scuola ci si scambiano i primi rossetti, gli ombretti o gli smalti. Questo dovrebbe essere un buon modo per lavorare tutti meglio: avete scoperto un trucco per risparmiare tempo nel fare una cosa? Condividetelo. Il fatto di essere le sole a conoscerlo non vi riempirà l’agenda di appuntamenti. Se lavorate in team può succedere che magari il set di unghie vi sia stato passato non in perfetto ordine, evitate commenti su chi lo ha usato prima di voi, potrebbe capitare anche a voi la stessa cosa (non dovrebbe, ma a volte succede) e non è carino sentire che altri vi criticano.

Se sarete disponibili per prime, sono certa che nel momento in cui voi avrete bisogno di aiuto troverete una collega disponibile a darvelo.

Pratica
Spesso ci si sente fare una domanda: “Ma quante mani bisogna fare per diventare esperti?”.

Forse dire: “Non si è mai finito di imparare” non è del tutto errato, vista la quantità di tipologie di mani e unghie che vi capiterà di lavorare.

Nel far pratica spesso ci si chiede se è giusto farsi pagare. Forse sarebbe giusto non farlo. O si è professionisti e quindi si chiede il giusto compenso per il lavoro svolto, oppure una frase tipo: “se vuole può darmi qualche cosa per il disturbo”, è terribile. Provate a pensare: avete eseguito una ricostruzione, dopo poco tempo sorgono dei problemi (all’inizio ci sono quasi sempre) sollevamenti, rotture, con conseguenti richieste di refill ecc; se avete eseguito il servizio a titolo gratuito evidenziando il fatto che state facendo pratica, il cliente non può arrabbiarsi se il lavoro non è “perfetto”, ma se voi vi siete fatte dare anche una piccola cifra “per il disturbo” la persona a cui avete fatto il servizio si sente “cliente” e in quanto tale titolato a pretendere.

Meglio evitare quindi.

Dove acquistare le attrezzature :

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